Un pò di storia...

La Vincitorio Angelo è un’azienda nata nel 1990 è da sempre protesa verso la continua ricerca di soluzioni affidabili per l'irrigazione, l'automatismo il telecontrollo e la realizzazione di acquedotti e sistemi di gestioni idriche.

La società Vincitorio Angelo, nel 2003 si trasferisce nella nuova sede in Pontey ampliando gli uffici e il magazzino per l’assistenza ed installa prodotti di aziende leader nel settore dell’irrigazione automatizzata, quali: Bermad, Komet, Del Taglia, Rain Bird, Georg Fischer, Plastitalia, Idrosapiens, AVK.

 Nel 2006 la ditta si trasforma in Vincitorio Angelo srl, continuando la sua specializzazione nell’evoluzione dei vari sistemi di telecontrollo, assistenza e vendita di impianti per sistemi di irrigazione automatizzati e centraline idroelettriche.

 La pluriennale esperienza nel settore ha permesso ad essa di divenire leader nel settore nella regione Valle d’Aosta ove gestisce l’irrigazione di terreni siti tanto a fondovalle quanto in alta montagna.

La clientela della Vincitorio Angelo risulta essere sia pubblica che privata, in particolare essa è rappresentata da Consorzi e Comuni che hanno scelto, ormai da anni, la Società come fornitore fidato e qualificato.

 La Vincitorio Angelo utilizza nella propria attività personale dipendente e collaboratori esterni c, per il personale tecnico è particolarmente curata la formazione specifica per l’attività cui esso stesso è preposta.

Nel corso degli anni la Vicitorio Angelo ha acquisito le seguenti competende aziendali:

1984-1990 Responsabile service post-vendita apparati elettroidraulici ISY Tech srl.
1990-1994 Service esterno ISY Tech.
1990-2013 Responsabile tecnico e service Vincitorio angelo srl.

Formazione Motorola.
Formazione Valvole di Controllo Bermad e Noval.
Formazione di Strumentazione Controllo Portate FIP e Georg Fisher.
Formazione Strumenti Ultrasuoni Vega.
Formazione Attuatori Auma e Bernard.
Formazione sistemi di telecontrollo Sofrel.

 

 

Dicono di noi...

 

( La STAMPA - AOSTA e Regione)

 
 
 

(La NUOVA Sardegna)